L'Appennino

Monti delle Cesane

I monti delle Cesane, situati tra le città di Fossombrone e Urbino, a non troppa distanza dalla Gola del Furlo, sono formati da una serie di rilievi quasi interamente ricoperti da boschi ad alto fusto, che si estendono per circa 1500 ettari.
La foresta demaniale delle Cesare è stata, fino al secolo scorso, una porzione di territorio completamente sfruttata per uso agricolo e notevolmente impoverita, tanto da rendere necessario, nel 1915, un intervento di rimboschimento massiccio. Questo tipo di intervento, replicato poi negli anni ’50, ha conferito alla zona un aspetto singolare rispetto alle aree limitrofe, riuscendo a creare una piacevole ed ordinato polmone verde, idoneo per la pratica di attività sportive all’aria aperta come mountain bike (per gli appassionati è presente un apposito circuito attrezzato) ed escursionismo (sono presenti 16 sentieri di diversa difficoltà).
Passeggiando per le Cesane non è difficile imbattersi in diverse specie animali quali daini, cinghiali, volpi, caprioli, civette, gufi, falchi e scoiattoli.

Monte Petrano

Il monte Petrano sorge a ridosso della cittadina di Cagli, situato in posizione centrale tra i massicci del Nerone e del Catria. Con i suoi 1162 metri di altitudine è la cima più bassa tra quelle principali dell’Appennino Pesarese, si distingue però per la sua particolare conformazione: un vastissimo altopiano che permette di godere di viste panoramiche su tutti e 4 i lati. Si possono ammirare le vette maggiori che lo affiancano e tutta la provincia di Pesaro e Urbino, ad est la costa adriatica, a nord-ovest il monte Carpegna e le rocche di San Marino, a sud i boscosi rilievi dell’Umbria.
Grazie al suo particolare aspetto è meta piuttosto frequentata per alcuni particolari tipi di sport: lo sci di fondo, nella stagione invernale, e nella stagione estiva, grazie ai forti venti che spesso soffiano nella zona, il kitesurfing.
Il Monte Petrano è servito da una rete sentieristica, che si sviluppa soprattutto nei versanti, che parte da fondovalle e permette di salire fino alla vetta.
Il Monte Petrano dista 40 km da Il Giuggiolo.

Monte Catria

Il Monte Catria è la cima più alta della provincia di Pesaro e Urbino. Nonostante l’altezza non sia elevatissima, rispetto ad altre cime appenniniche, sono presenti versanti selvaggi e tra loro molto diversi che offrono una notevole varietà di itinerari, con sentieri di diverse difficoltà su tutti i versanti.
Data la sua posizione strategica e l’assenza di vette di altezza superiore nel raggio di centinai di chilometri, presenta scorci panoramici su tutta l’Italia Centrale.
Durante le giornate limpide, dalla vetta si possono vedere le catene montuose dei Sibillini, dei monti della Laga e dei monti Reatini, il lago Trasimeno e i verdeggianti boschi dell’Umbria, l’Appennino tosco-emiliano ed una vastissima porzione di colline e pianure marchigiane, fino al mare Adriatico.
Alle pendici delle montagna si incontrano luoghi e borghi caratteristici, come ad esempio il famoso e millenario Eremo di Fonte Avellana, risalente al X secolo. Citato anche nella Divina Commedia nel canto XXI del Paradiso.
Il monte Catria e il Monastero di Fonte Avellana distano circa 50 km da Il Giuggiolo.

Monte Nerone

Il Monte Nerone è un imponente massiccio dell’Appennino Pesarese, superato in altezza soltanto dal vicino monte Catria. Nella zona della vetta si presenta piuttosto antropizzato, a causa della presenza dei ripetitori RAI e di due rifugi attrezzati, la Cupa ed il Corsini.
Scendendo di quota, però, il paesaggio cambia radicalmente, rendendolo una vera meraviglia fatta di paesaggi aspri e variegati.
La natura calcarea del monte Nerone ha dato origine ad alte pareti strapiombanti su cui praticare l’arrampicata (Fosso dell’Eremo, Porte del Rio Vitoschio), spettacolari forre meta per gli appassionati di torrentismo come Forra del Presale, doline e fenomeni carsici (l’arco di Fondarca, la Balza Forata e la Buca Grande), ruderi di antichi castelli ed eremi, costruiti sfruttando l’impervietà del luogo, fino ad una grande varietà di grotte, meta gradita per gli speleologi (Grotta dei 5 laghi, Grotta di Nerone, Grotta dei Prosciutti).
Dal punto di vista sportivo, il Nerone presenta una amplia scelta; oltre alle già citate attività, la montagna è meta frequentatissima dai ciclisti. Le tre strade che conducono alla vetta presentano salite tra le più impegnative del circondario, quella che sale da Piobbico è considerata la più ardua delle Marche. Per gli escursionisti è presente una vasta rete sentieristica con itinerari anche di notevole difficoltà.
Parte del monte è oasi di protezione e interdetta alla caccia, si possono trovare cinghiali, daini, lepri, scoiattoli, volpi, falchi, picchi, gufi e civette.
Il monte Nerone dista 50 km da Il Giuggiolo.